Avete osservato che lo shampoo, la seconda volta fa più schiuma? Non saprei dirvi con esattezza quale è il fenomeno chimico, però è proprio così: il secondo lavaggio fa più schiuma.
Qualcuno potrebbe essere tentato, per la fretta, di usare il doppio dello shampoo al primo lavaggio però il risultato non è lo stesso.
Allo stesso modo alcuni prodotti in edilizia vanno sempre applicati in due mani per una corretta posa in opera, e applicarli in mano unica non sempre porta a risultati qualitativi adeguati. Mi riferisco in particolare a pitture, vernici e rivestimenti applicati all’esterno.
Cosa rischiamo con un’applicazione approssimativa? Quali sono i meccanismi di degrado da cui dobbiamo proteggerci? “One coat, no coat!” dicono gli amici americani, e cioè: dare una mano sola di prodotto è come non averne data nessuna. Perchè?
Possiamo trovare la risposta nello spessore del film applicato: se applico un prodotto con film troppo sottile, allora per quanto resistente esso sia è possibile che lo strato si interrompa, che venga bucato in qualche punto. In quel momento l’acqua può infiltrarsi fra il rivestimento e il supporto, e piano piano provocare la delaminazione del prodotto.
Lo spessore del film o dello strato applicato è quindi fondamentale per determinare l’impermeabilità e quindi la resistenza nel tempo del rivestimento. Se il prodotto viene applicato manualmente (rullo, pennello, ecc) con una sola mano si rischia di avere zone di spessore disomogeneo, anche se non rilevabili a occhio nudo. Per applicare un prodotto in “mano unica” dobbiamo assicurarci che lo spessore finale sia dappertutto consistente, tale da non permettere all’acqua di passargli dietro e di risvegliare la costante voglia di saponificazione che hanno i supporti.
Nel dubbio, date sempre almeno due mani.