Come fare per: terrazze e coperture piane carrabili

Come fare per: terrazze e coperture piane carrabili

Abbiamo una struttura degli anni 70, sotto ci sono i posti auto e sopra ci transitano i veicoli. Quando piove sgocciola come uno scolapasta, è giunto il tempo di impermeabilizzare in maniera definitiva, sicura e garantita. Sì, ma come?

Troppo spesso, ansiosi di giungere ad una rapida soluzione, si propongono sistemi e tecnologie senza prima studiare attentamente il caso, con il rischio concreto di spendere un sacco di soldi senza ottenere il risultato promesso. Ecco una piccola guida su cosa valutare prima di iniziare il lavoro.

Giunti

Se la nostra terrazza o il nostro piazzale ha una dimensione superiore ai 40 metri quadrati, oppure una forma irregolare (per esempio a ‘L’), allora quasi sicuramente ci sono dei giunti nella pavimentazione, o per lo meno delle fessure evidenti nel posto dove dovevano essere fatti. Questi giunti delimitano delle porzioni di pavimento che si dilatano e si restringono al variare della temperatura, è quindi necessario che siano riempiti di un materiale elastico che possa allo stesso tempo assorbire i movimenti e sigillare efficacemente la terrazza.

Quasi sempre i giunti e le fessure sono la prima causa di infiltrazione che viene riscontrata, e procedere all’impermeabilizzazione senza occuparsene sarebbe tempo perso.

Terrazzo impermeabilizzato con Vetrofluid

Terrazzo impermeabilizzato con Vetrofluid

Pozzetti e caditoie

Il deflusso delle acque meteoriche è il secondo punto cruciale del sistema. Pozzetti e caditoie, se non funzionano adeguatamente, trasformano il piazzale in una piscina. Un ombrello è progettato per far defluire l’acqua, non per contenerla: allo stesso modo la nostra terrazza se diventa una piscina sarà sicuramente una grossa fonte di guai. Si aggiunga che spesso l’acqua passa proprio all’interfaccia fra la caditoia e il calcestruzzo, infiltrandosi direttamente senza quindi venire raccolta dal sistema di scarico.

Perimetro

Un errore comune in fase di costruzione consiste nell’impermeabilizzare solamente la parte piana della copertura. In realtà spesso le spalle del manufatto poggiano direttamente sul terreno oppure confinano con altre proprietà, a volte anche su piani leggermente diversi, oppure ancora confinano con strade pubbliche. L’impermeabilizzazione andrebbe risvoltata anche sulla spalla esterna del solaio, in modo da evitare che ci possano essere contributi laterali all’infiltrazione. L’acqua che entra lateralmente dal terreno può in alcuni casi viaggiare all’interno del solaio per alcuni metri, confondendo la nostra diagnosi e rendendo inefficace l’intervento.

Continuità dello strato impermeabile

Un altro particolare da analizzare con cura è la presenza di pali, muretti, camini, impianti e in generale tutto ciò che richiede un risvolto verticale dell’impermeabilizzazione. Nel caso di un palo conficcato nel nostro parcheggio, come ad esempio un cartello stradale, oppure di una struttura metallica come un camino di sfogo, oppure una ringhiera è sempre opportuno studiare una bussola di innesto stagna che possa venire installata nella pavimentazione con l’aiuto di un sigillante permanentemente elastico. Nel caso di muretti perimetrali invece è essenziale che il sistema impermeabile risvolti per tutta l’altezza del muro fino a coprire completamente la parte orizzontale (copertina). Solo in questo modo possiamo essere sicuri che l’acqua che bagna il muro non si infiltri sotto al nostro manto. Se non è possibile fare il risvolto, vi può venire in aiuto Brickcover, un idrorepellente ad impregnazione che lascia a vista i muriccioli.

Il caso predalles e la condensa interstiziale

Un caso particolare è rappresentato dai solai di tipo predalles, che sono solai prefabbricati allegeriti con polistirolo espanso oppure con laterizio. Quando sono soggetti a infiltrazione (cioè quasi sempre!) mantengono al loro interno elevate dosi di umidità, restando saturi anche per lunghissimo tempo. In questo modo, quando all’esterno si verificano salti di temperatura consistenti, cominciano a gocciolare. Questo tipo si solaio andrebbe sempre scaricato per mezzo della asciugatura forzata prima di procedere con la nuova impermeabilizzazione.

Come eseguire una impermeabilizzazione carrabile

Ecco come procederei per realizzare una impermeabilizzazione direttamente carrabile:

  1. Come prima cosa farei fare uno studio della terrazza, utilizzando analisi termografiche oppure gas traccianti. Esistono sul mercato ditte specializzate che possono fornire con precisione la mappa dei punti di infiltrazione. La mia preferita è Multites, che opera in tutto il territorio nazionale. (In Sicilia potreste rivolgervi anche DgC )

  2. Realizzazione dei giunti di dilatazione, di larghezza sufficiente rispetto al movimento atteso. Considerato che i migliori prodotti possono dilatare ±20%, un giunto di 2 cm di larghezza potrà assorbire al massimo 4 mm di movimento. Questi dati dipendono molto anche dalla stagione e quindi dalla temperatura al momento della posa. Per realizzare il giunto, una volta tagliato, è possibile usare un cordolo comprimibile come fondo e poi un giunto colabile della ditta tedesca Köster (in Italia lo trovate qui)

  3. Esame di tutti i pozzetti e caditoie. Se possibile li faccio rimuovere, impermeabilizzo in continuità e poi li reinstallo avendo cura di usare sempre un sigillante elastico all’interfaccia con il calcestruzzo.

  4. Impregnazione di profondità del calcestruzzo, con Evercrete Vetrofluid. E’ un’operazione rapida, economica e molto efficace. Nella maggior parte dei casi è sufficiente fermarsi a questo punto. Qualora si desideri una doppia impermeabilizzazione oppure esista uno stato fessurativo diffuso, si proceda con il punto 5.

    Applicazione di Vetrofluid. Parco San Giuliano.

    Applicazione di Vetrofluid. Parco San Giuliano.

  5. Applicazione di una malta impermeabile e carrabile, Bond-Kote Strutturale. Si applica un primo strato a bassissimo spessore (1-2 mm), poi si annega a fresco una rete alcali-resistente, il giorno successivo si ricopre con un secondo strato di Bond-Kote strutturale. Per terminare può essere utilizzato uno strato di Ercole, anche colorato, e un sealer trasparente.

Buon risanamento a tutti!